Diario di una Maratona: 13esima Edizione della maratona di Verona

Di seguito riportiamo la lettera di un nostro grandissimo atleta  reduce della maratona di Verona, che con il sudore degli allenamenti e gare passati ha conquistato l’importante traguardo delle 3 ore e 29. Ancora complimenti Antonio.

 

Sabato 4 Ottobre, in una mattinata soleggiata ci incontriamo sotto casa di Alessandro, tra sorrisi e cordiaiita, partiamo alla volta di Verona.
Dopo una breve sosta all’Area di servizio per rifornimento di metano e bevande corroboranti, raggiungiamo Ia citta veronese; con qualche difficoltà in mezzo ai traffico riusciamo a parcheggiare le auto.

Sono gia le due del pomeriggio, e con un po’ di fretta ci avviciniamo al Braciere, per mangiare; una volta era una Chiesa, l’hanno trasformata in un ristorante, l’atmosfera un pò silenziosa; con l’imperativo di introdurre carboidrati, ordiniamo la pasta e mentre pranziamo leggo con gli occhi lucidi i messaggi di auguri puntuali di Roberto e Marco.

Torniamo in Hotel per sistemare le nostre cose, poi trascorriamo il pomeriggio, passeggiando Iungo le strade di Verona, il Castelvecchio con il ponte Scaligero, dove scattiamo delle foto; la memoria non può che tornare a quella vacanza nella primavera del 1994 con Roby, dove proprio vent’anni fa, dalle finestrelle del ponte, abbiamo impressionato Ie nostre prime diapositive, immagini lontane ma sempre attuali della nostra vita insieme.

La camminata continua, verso il ponte Vittoria, piazza delle Erbe, dove incontriamo il resto del contingente dell’Atletica Falconara con le rispettive famiglie (Francesco, Stefano Zingaretti e Stefano Patrignani). Tra Ie speranze di David per la gara, una battuta del buon Fabio i sorrisi di Stefano e Paola, e qualche acquisto dolciario, allunghiamo fine al Duomo per poi ritornare all’Arena.

L’appuntamento è ancora al Braciere per la cena, abbiamo prenotato per tredici; stavoita il iocale e pieno di gente con tutti i lampadari accesi e oggetti antichi l’atmosfera e allegra e festosa; in mezzo a boccali di birra e calici di vino, tra una pizza e un’insalata, consumiamo Ia nostra cena che precede la maratona.

Ci svegliamo non troppo presto, l’abergo e a pochi passi dalla partenza, gli occhi di David un po’ assonnati, Stefano ci dice che nonostante ha corso decine di maratone, anche stavolta ha dormito poco; Alessandro ci raggiunge nella sala colazione poco piu tardi.

E’ cosi, non c’e niente da fare, la maratona è come se la corressi sempre per la prima volta, puoi avere tutta I’esperienza dei mondo, ma i brividi e il fremito pervadono la testa e il cuore, come se fosse la prima.

Dopo aver salutato Roberta mi avvicino alla partenza, un po’ di stretching precede la nostra entrata alle gabbie di partenza, in mezzo a tanta gente, con il sole che ci sta scaldando.

Abbraccio uno per unoi miei compagni di avventura, Stefano, Alessandro, Fabio, e David, con un in bocca al lupo reciproco.

Adesso la gara: parto un po’ piano e confuso, c’e anche la mezza maratona, per cui ci sono parecchi palloncini e per un attimo non so quale colore seguire; stavolta sono bianchi, con scritto 3 ore e 30, ma mi sa tanto che non ce Ia farò.

Dopo un paio di chilometri prendo il ritmo, 4’50’’, penso che sto andando un po’ troppo forte, ma mi sento bene. Lasciamo il centro storico per correre tanti chilometri lungo l’Adige, vedo i palloncini bianchi in lontananza, al 18esimo chilomentro li raggiungo, alla mezza passo a 1 ora e 44 min. come a Parigi, chissà.

Supero anche i pacer, c’è una ragazza magra e di bassa statura che ai ristori si ferma molto, mentre io, come al solito per non perdere il ritmo, prendo i pezzi di banana e l’acqua al volo.

 Al 28esimo chilometro una salita ci sorprende, il battito sale, pure troppo, vedo Francesco Morsucci sulla sinistra un po’ in affanno, gli dico di provare a seguirci, ma ha il passo un po’ pesante. Per fortuna una breve, ma benedette discesa, riporta la frequenza nella media.

 Verso il 38esimo vedo Alessandro fermo sulla destra che dice di essersi fermato perche stava poco bene, sembra un soldato romano che torna da una battaglia, lui rassicura che si sta riprendendo.

Arrivo al 40esimo un po’ in difficoltà, ma ormai ci sono, i sampietrini che precedono l’arrivo a piazza Brà sono una bella tortura per i miei tendini già provati.

Poi è un attimo,vedo la sogoma inconfondibile e bellissima dell’Arena, uno sguardo a Roberta che aspetta, poi gli occhi salgono fino al cielo, alla ricerca della nonna, che mi aveva lasciato solo, dopo 45 anni di affeto continuato; il segno della croce precede un pianto liberatorio.

Guardo il cronometro, 3 ore e 29 min, mi sono reso conto che ce l’avevo fatta anche stavolta, una ragazza sorridendo, mi appende al collo la medaglia con la quale Roby, fermando il tempo per un attimo, immortala questo momento con una foto autentica.

Pervaso da un senso di liberatoria euforia, aspetto gli altri; qualche minuto dopo le 4 ore arriva David, emozionato come non mai, mi stringe forte in un abbraccio e in un pianto liberatorio; in quel gesto reciproco, spontaneo e genuino, c’erano tutti i mesi passati: gli allenamenti lunghi e le gare fatti insieme durante l’estate, tra una temporale e una giornata di caldo umido, l’inverno trascorso in mezzo a infortuni e incertezze, e quella maratona a primavera rimandata da David, tormentato dalle sue insicurezze e dai suoi timori.

Bravo David, da ieri hai capito che anche tu puoi essere un maratoneta, e forse hai superatto quella collina, oltre la quale l’orizzonte si aprirà verso spazi infiniti.

Concludiamo la giornata con una pranzo pomeridiano di fronte all’Arena, in un clima di euforia e benessere generale, stanchi ma felici e consapevoli di avercela messa tutta ad arricchire la nostra vita di un’altra esperienza, come una gemma da conservare per sempre nei nostri cuori.

Come al solito grazie a tutti quanti, per avermi regalato queste emozioni, che porterò sempre con me.

 

 

 VERONA, 13esima edizione della Maratona, Domenica 5 Ottobre 2014.


Antonio BELLI

 

Complimenti ancora a Antonio per la bella prestazione ottenuta e per le belle parole che ha scritto.

Un grande in bocca al lupo per le gare avvenire a te ed a tutti i nostri maratoneti.

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